Il Governo “Democratico” del Myanmar prosegue il suo processo di conquista delle aree etniche, nel silenzio e con il tacito consenso dei Paesi Occidentali. Nonostante la sbandierata “svolta” politica le offensive contro le zone nord orientali abitate da Kachin e Shan erano proseguite indisturbate nel dopo-elezioni, e ancora oggi la guerra continua con migliaia di civili costretti a lasciare i loro villaggi sotto la pressione delle truppe birmane.
Nella regione Karen, dove nel 2012 era stata firmata una dichiarazione di intenti per un cessate il fuoco, le attenzioni dell’esercito di Rangoon si sono concentrate su quei reparti comandati da ufficiali che hanno denunciato come inaffidabili e truffaldini i mediatori birmani, rifiutando di sottomettersi alle condizioni dettate dal governo del Myanmar. Quindi, mentre in alcune aree i Karen vivono da alcuni anni in una situazione quasi pacifica (ma sotto il controllo oppressivo dei militari birmani), in altre zone (le cosiddette regioni libere) non è mai cessato lo stato di massima allerta da parte dei reparti di autodifesa. E’ il caso dell’area che circonda il villaggio di Oo Kray Khee (conosciuto anche come Little Verona), sede del comando della Karen National Defence Organization (KNDO), la formazione guidata dal Generale “ribelle” Nerdah Mya, strenuo oppositore della politica arrendevole e servile condotta dalla leadership Karen nei confronti dell’occupante birmano. “I Birmani hanno ingannato i nostri leader” – dice il Generale – “con il risultato che nella nostra terra il controllo da parte dell’esercito del Myanmar è ora più capillare di prima. Certo, in molti villaggi non c’è più il timore di dover fuggire dalle incursioni birmane, ma in compenso si vive dovendo sopportare l’arroganza e la prepotenza dei soldati. I nostri contadini devono obbedire agli ordini dei Birmani, procurare loro cibo e legname, lavorare senza compenso alla costruzione o al rafforzamento dei loro avamposti. Vi sembra un buon accordo di pace? Io questa la chiamo schiavitù”.
Così, nella regione in cui si concentra maggiormente l’attività di “POPOLI” e che oltre a Little Verona comprende i villaggi di Paw Bu La Tha, Kaw Pu Khee, Bla Tho, Kaw Hser, Maw Khee, Kerlawgaw, e Gawlamee, i volontari della KNDO fronteggiano centinaia di militari birmani arroccati in numerose basi che attorniano l’area. In questi giorni la tensione è salita notevolmente: i comandi birmani hanno provocatoriamente annunciato una “visita” a Little Verona e nel contempo si sta registrando l’arrivo di nuove truppe negli avamposti a ridosso della regione libera. Il Generale Nerdah ha inviato un messaggio ai Birmani: “se superate la linea di demarcazione, se entrate nella nostra zona, se vi avvicinate ai nostri villaggi sarà guerra. Io non riconosco i vostri accordi fasulli, la KNDO difenderà la nostra gente e i vostri soldati troveranno la morte”. Il lento ma inesorabile processo di occupazione dello stato Karen continua. Gli interessi economici rappresentano ancora una volta il motore della conquista. L’ipocrisia delle diplomazie il suo carburante. I politici seduti su di una comoda poltrona sono i traditori. I guerrieri, nella polvere delle piste e nella fredda rugiada della notte degli altipiani Karen sono la Casta che dovrà fermare il mostro.
Franco Nerozzi
(Popoli onlus)